Le infrastrutture on-premises possono essere integrate con diversi servizi Cloud Computing, così da ssfruttare nei servizi 100% gestiti "in case" delle feature extra derivanti da un partner di successo come Amazon Web Services.
Ad oggi è possibile integrare le infrastrutture On-Premises con diversi servizi su diversi livelli infrastrutturali, partendo dalle reti con le VPN hardware, fino ad arrivare all'ottimizzazione dei cicli di rilascio del software grazie alle pipeline di deploy, così come l'utilizzo degli storage ad oggetti o servizi di archiviazione dei dati.
Il Cloud Computing di Amazon Web Service offre da sempre uno storage "infinito" chiamato Simple Storage Service, automaticamente scalato e ospitato su diverse zone di disponibilità per garantire un uptime ed una durabilità del dato veramente eccezionali (parliamo del 99,999999999%)
Lo storage di Amazon Web Services è anche indirizzabile via HTTP e tramite la CDN dedicata CloudFront è possibile anche fruire dei contenuti salvati tramite certificati personalizzati HTTPs e una bassissima latenza grazie alla rete distribuita globalmente (presente oltretutto anche a Milano).
Lo storage permette inoltr una connessione con un sistema di archivizione che ne ottimizza i costi in modo eccezionale, e permette quindi di sfruttare tecniche di migrazione dei Backup, oppure problemi di Log Rotation e affrontare tantissime altre problematiche.
Grazie alla connessione dei volumi a blocchi tramite i servizi AWS è possibile anche connettere i volumi delle macchine virtuali On-Premises ai volumi per blocchi disponibili su Amazon Web Services EBS, così da poter attuare tecniche di disaster recovery con ricostruzione 1:1 della propria infrastruttura.